Dai dati presentati, infatti, risulta che “gli usciti da casa in un giorno feriale tipo e’ costituito da 3,145 milioni di persone, 2,106 milioni su Roma, 1,039 nella cintura metropolitana”. Ancora, si legge nel Rapporto, “Rispetto al 2021, l’incidenza degli usciti (solo Roma comune) e’ aumentata di circa 10 punti percentuali passando dal 71% circa del 2021 all’87% circa del 2024”. “Questo recupero, pero’, non coincide con un incremento della possibilita’ di accedere allo smart working, per le aziende”, commenta il segretario. Infatti, prosegue il rapporto, “un fattore che condiziona significativamente la propensione a uscire e’, ancor oggi, la possibilita’ di lavorare in Smart Working”. Dai dati presentati, infatti, si evince che la popolazione che lavora in smart working e’ aumentata di circa un 6%, quelli che sono impiegati totalmente in smart working sono meno del 2% della popolazione cittadina ma che, in generale, la quota di residenti che non lavora in SW e’ del 41%, mentre solo una percentuale che si attesta intorno al 30% svolge parte della sua attivita’ lavorativa da remoto”. A oggi, nonostante gli evidenti vantaggi, sia in termini di produttivita’ individuale e collettiva, che di impatto rispetto alla logistica cittadina, dobbiamo rilevare che ancora per molte aziende nel territorio romano non risulti una scelta obbligata e principe, considerato che spesso il ricorso, seppur richiesto e proposto con forza dai lavoratori e organizzazioni sindacali, viene negato o sottovalutato, mentre possiamo immaginare una platea di oltre 600 mila lavoratori residenti a Roma che potrebbe essere impiegata in smart working ma rimane vittima di organizzazioni aziendali che non intendono utilizzare questo strumento nella sua capacita’ innovativa e funzionale. E’ ora, quindi – conclude il segretario Rossi -, di scegliere strumenti che guardino avanti, permettendo alle lavoratrici e ai lavoratori di traguardare risultati importanti, che possano essere efficaci a 360 gradi nella gestione lavorativa, privata e gestionale della vita: per questo ribadiamo l’appello di ascoltare le rappresentanze sindacali dei singoli settori, adottando il modello di lavoro agile in maniera strutturale nel tessuto di Roma Capitale