“La denuncia apparsa oggi a mezzo stampa, se confermata nei fatti, rappresenta una triste ed inaccettabile notizia che non possiamo relegare nel silenzio imbarazzato che meriterebbe. Ascoltiamo l’angoscia della mamma di un bimbo autistico di sei anni: nella chat della scuola, corpo docente ed altre mamme deridevano con scherno il bambino, gioendo addirittura della sua assenza causata da Covid. Non troviamo parole per descrivere lo sdegno e la profonda tristezza che questa notizia comporta: ognuno sa che le persone con difficoltà hanno pagato un durissimo prezzo per questa pandemia, isolati come sono stati dalle normali possibilità di interazione sociale e formativa. Figuriamoci cosa può essere successo ad un bambino di 6 anni, costretto a vivere una dimensione difficile da comprendere anche per un adulto. Tristezza e preoccupazione desolanti, invece, per il mondo che stiamo vivendo e che stiamo lasciando alle nuove generazioni: una società fatta di grettezze e di insensibilità, dove anche i più piccoli sono esposti ad una gogna caustica che non ne risparmia l’incolumità. Il tema della diversità va affrontato anche con una più profonda e presente preparazione delle figure preposte a supportarla e a gestirla, siamo fermamente convinti, infatti, che vadano implementate le opportunità e le presenze dei docenti che possano sostenere percorsi di inclusione, con specifici investimenti e progetti concreti, a garanzia dell’inserimento sociale. Come organizzazione sindacale, continueremo ad impegnarci a fondo perché inclusione e rispetto siano alla base della nostra società”. Così in una nota congiunta Ermenegildo Rossi , Segretario Ugl Roma e Michela Corsi , Responsabile Ufficio Anti discriminazioni per la Ugl di Roma.