“Spesso la Sindaca Raggi rivendica i risultati ottenuti dalla sua Giunta con la realizzazione di nuove piste ciclabili, nonostante abbia realizzato solo 30 dei 150 km previsti dal piano annunciato a maggio dello scorso anno. Oltre a ciò, sarebbe doverosa un’analisi sui criteri con i quali le stesse sono state realizzate: senza alcuno studio, preventivo e successivo, del loro l’impatto sulla viabilità e sul decoro della Capitale”.
Così Ermenegildo Rossi, Segretario UGL Roma e Provincia.
“Tralasciando la colata d’asfalto sul Lungotevere, le ciclabili della Sindaca hanno portato più danni che benefici: a via Prenestina e via Gregorio VII che la pista consiste solo in una corsia al lato del marciapiede, eliminando così una corsia di marcia per le automobili, tra pista e macchine parcheggiate la carreggiata è stata dimezzata, creando notevoli problemi nella viabilità in strade molto trafficate; a via della Piramide Cestia dove, invece, preesiste una delle poche corsie preferenziali per il Tpl, gli unici interventi utili per migliorare la viabilità della città; quella sul lungomare di Ostia che, dopo esser stata oggetto di allagamenti subito dopo l’inaugurazione, si appresta adesso a diventare una bomba ad orologeria con l’arrivo del traffico estivo sul Litorale Romano. Senza tralasciare che quasi tutti i percorsi ciclabili sono caratterizzati dalla discontinuità, perché iniziano e finiscono in luoghi difficilmente raggiungibili con la bicicletta, rendendo praticamente impossibile continuare la propria corsa senza rischiare la propria incolumità, come nel caso della pista di via Gregorio VII”.
“La creazione di nuove piste ciclabili è certamente un obiettivo lodevole, ma, se lo si fa senza una progettazione seria sulla viabilità e la vivibilità della città, diventa un problema in una città già caratterizzata dal forte traffico”, conclude Rossi.