I 18 mila percettori del reddito di cittadinanza inseriti nei Progetti utili alla collettività (Puc) nel 2021 a Roma “avrebbero potuto avere un lavoro in questi anni e avrebbero aiutato la città a risolvere problemi decennali”. Lo ha detto il segretario generale della Ugl di Roma e provincia, Ermenegildo Rossi, in un’intervista ad “Agenzia Nova”. “I beneficiari del reddito di cittadinanza inseriti nei Puc nel 2021 erano 18.000. Un numero che poi è salito con il Covid – ha spiegato -. Facendoli lavorare, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri gli avrebbe permesso di aiutare la città e avrebbe ridato loro dignità. Potevano occuparsi del verde pubblico o del sociale, ad esempio. Il Comune poteva fare bandi nel terzo settore per impiegarli. La legge, infatti, prevedeva anche una copertura assicurativa da parte dell’Inail. E stabiliva il quantitativo di ore settimanali, massimo sedici, nelle quali avrebbero dovuto prestare servizio. Tuttavia, solo qualche decina di persone è stato impiegato. E ora molte famiglie sono allo sbando. L’impatto del taglio del reddito di cittadinanza sulla città sarebbe stato minore se queste persone fossero state avviate al lavoro. È uno scandalo che abbiamo denunciato in maniera forte”.